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Nel regno delle mele -  VAL DI NON E VAL VENOSTA

Nel regno delle mele - VAL DI NON E VAL VENOSTA 

Il programma e i costi del viaggio sulle montagne del Trentino

Data: 10/7/2021 - 20/7/2021
Località: val di Non e Val venosta
Trattamento: Iscrizione a camper € 40,00 Quota individuale € 450,00
Prezzo:  € 0,00

  • Proseguiamo ancora e parcheggiamo  ora i nostri mezzi alle porte di Glorenza per una visita guidata alla città fortificata. (Parcheggio comunale a tiket con i bagni pubblici)

 La città storica di Glorenza, a Sud della mitica Collina di Tarces, è, con i suoi 900 abitanti, una delle più piccole città al mondo. Citato per la prima volta nel 1034, questo gioiello dell'Alta Val Venosta, oltre al centro storico medievale, vanta l'unica struttura fortificata completamente pervenuta delle Alpi, risalente al XVI secolo, con mura di cinta e tre pittoresche torri delle porte.

L'antico centro storico di Glorenza, con i porticati e le imponenti case padronali, testimonia delle antiche ricchezze della città, ubicata sulla Via Claudia Augusta e importante punto di incontro per il commercio del sale. Ancora oggi a Glorenza ci sono tracce di insediamenti risalenti all'epoca romana.

CENA E PERNOTTAMENTO AL PARCHEGGIO. 

 

GIOVEDI’ 15/7 - km 15

Al mattino, di buon ora, proseguiamo in direzione nord lasciando alle nostre spalle il ghiacciaio dell’Ortles che sovrasta la valle e iniziamo la salita verso Malles. A sinistra si erge la bianca mole del convento di Marienberg dei benedettini con la sua splendida cripta e gli affreschi dove ci recheremo di buon ora per una visita guidata ma soprattutto per trovare spazio per parcheggiare.

L'Abbazia di Monte Maria (Kloster Marienberg) si trova sopra la località di Burgusio, nel territorio comunale di Malles in Val Venosta. La costruzione, simile ad una fortezza, fu fondata nel XII secolo dai Nobili di Tarasp. I primi monaci erano provenienti dall'Abbazia dei Benedettini di Ottobeuren in Baviera (Germania). La sua sopressione nel XVI secolo, fu evitata grazie all'intervento del papa e dei Conti del Tirolo. Al giorno d'oggi, 11 monaci vivono nell'Abbazia Benedettina più alta d'Europa secondo le regole di San Benedetto da Norcia.

Nel 1724, i monaci fondarono un liceo classico a Merano, nel XX secolo invece l'abbazia stessa ospitò un liceo privato. Il liceo ebbe grande successo, grazie anche ai noti professori Pius Zingerle, Albert Jäger e Beda Weber, fino al 1928, quando i monaci lo dovettero abbandonare. Ma ancora oggi Monte Maria si dedica all'organizzazione di workshop e corsi di meditazione, offrendo anche un'ala per ospiti e facendo dal convento pertanto il posto ideale per ritrovare pace ed armonia.

Al primo piano si trova dal 2007 il museo dedicato alla vita nel monastero "ora et labora". Anche la biblioteca, la Chiesa di S. Stefano e il deposito museale possono essere visitati. 

Poco più avanti, fatti i tornanti ventosi che salgono a Resia, incontriamo un primo lago: San Valentino.

Il lago di S. Valentino si trova nelle immediate vicinanze del paese di S. Valentino alla Muta ed è considerato uno dei più bei laghi ancora incontaminati di tutto l’arco alpino. Questo lago naturale nel comune di Curon ha una superficie di 89 ettari, una profondità massima di 15 metri, una circonferenza di 4,5 chilometri e un volume di 6 milioni di metri cubi d’acqua. Un tempo si chiamava “Lago Certosa” perché era di proprietà del convento della Certosa in Val Senales.

Qui ci fermeremo al camping Thoni con possibilità di carico e scarico e energia elettrica. N 46.764221, E 10.532364.  

Nel pomeriggio, tempo permettendo, prendiamo la vicina cabinovia e saliamo a Heidelberg, il monte da cui si possono ammirare i due laghi di San Valentino e Resia nonché i ghiacciai e i monti che sovrastano il confine verso l’Austria e la Svizzera. Possibilità di brevi escursioni o prendere il sole gustando il panorama dalla malga posta all’arrivo.


VENERDI 16/7                                                                                                                                 

Visti gli spazi alquanto esigui per fermarsi con i mezzi al lago di Resia, subito sopra quello di San Valentino, con un pulmino ci faremo portare fino al famoso campanile in mezzo all’acqua e da li, con un battello, fare il giro del lago. 

Il lago di Resia nel comune di Curon ha una superficie di 10 chilometri quadrati, una circonferenza di 15,3 chilometri, una profondità massima in caso di piena di 45 metri e un volume d’acqua di 120 milioni di metri cubi. Durante la costruzione del lago, nell’anno 1950, è stato allagato tutto il paese di Curon e una gran parte di quello di Resia. Sono state distrutte 163 case e 523 ettari di terreno coltivato. Oggi, solo il campanile che emerge dalle acque del lago, testimonia la vecchia Curon.

Al termine si prosegue per una gita in Vallunga sotto il ghiacciaio della Palla Bianca; pranzo con panini o ristorante in loco. Per chi vuole fare una breve passeggiata in piano, si arriva ad una malga con ottima cucina.   Ritorniamo a San Valentino per un aperitivo/merenda/cena…. assieme nel rustico locale di un amico maestro di sci. Nulla di elegante ma una sana serata tirolese in compagnia in un locale che d’inverno è il classico “Apré Sci”!

SABATO 17/7 - km 82

Al mattino, invertendo il nostro senso di marcia, si riprende la statale della Val Venosta senza però fare una breve sosta a Lasa ad ammirare le cave del pregiato marmo bianco. Raggiunta poi Laces; a destra si diparte la Val Martello che, tra quote elevate dei monti che la circondano, si distingue per le caratteristiche climatiche particolari. In questa valle appartata sono state introdotte nuove colture, dal fieno biologico di malga alle erbe per tisane, fino ai famosi frutti di bosco, fragole comprese (maturano giusto da luglio!) , che costituiscono oggi l’esportazione di maggior successo. ARRIVEREMO FINO AL PIAZZALE DEL CENTRO VISITATORI PARCO DELLO STELVIO E AL VICINO SPACCIO DELCONSORZIO PER COMPRARE  DELLE FRAGOLE . Sosta pranzo alla vicina area picnic con laghetto e panche.

Fragole, lamponi, more, ribes rosso e nero e mirtilli della Val Martello raggiungono un livello di qualità eccezionale. Questo vale soprattutto per le fragole tardive, che conquistano grazie al loro aroma e gusto. La coltivazione a diverse altitudini permette di raccogliere frutti di bosco di alta qualità quando altrove la stagione è già conclusa. Nel tardo pomeriggio, dopo eventualmente esserci inoltrati ancora più avanti in valle , scenderemo per portarci a Naturno dove ceneremo tutti assieme in un ristorante famoso per  i sughi di selvaggina e le grigliate .

DOMENICA 18/7 - KM 49

Si scende ora a Merano non dopo però aver fatto una buona fermata alla Fabbrica Birra Forst con visita allo Shop e, per gli assetati e golosi vista ormai l'ora di pranzo, un buon boccale di birra con un caldo e profumato wurstel al “Biergarten". Da qui, senza fretta, passando per la città di Merano, prendiamo una strada alternativa alla statale e ci godiamo un paesaggio alpino senza confronti. Saliamo infatti sull’ altipiano del Salto conosciuto per le estese abetaie prima e per i grandi larici dopo, ma sopratutto per i biondi cavalli avelignesi.

La fabbrica di birra Forst, fondata nel 1857, è nota come una delle più grandi birrerie di tutta Italia ed è situata a Foresta (frazione di Lagundo) in Alto Adige. La birra altoatesina vanta una storia antica. Le narrazioni più remote risalgono all'epoca tra gli anni 985 e 993. Grazie alle sue qualità, oltre mille anni più tardi la birra altoatesina gode ancora di grande prestigio, al quale ha contribuito in modo determinante la fabbrica di birra speciale Forst. Oggi chi ordina una birra in Alto Adige nella maggior parte dei casi si vede servire proprio una Forst. La fabbrica è una meta molto frequentata sia per la celebre birreria all'aperto sia per la vicinanza alla sorgente del Monte San Giuseppe da cui la fabbrica attinge la sua acqua.

Avelengo sorge ad un’altitudine compresa tra i 1.250 e i 1.600 m ed è nota per aver dato il nome alla razza equina Haflinger (da Hafling, nome tedesco di Avelengo). E’ quindi considerata la patria dei biondi cavalli avelignesi, una razza di cavalli forte e rustica, nota anche oltre i confini della regione. Immerso nel verde dei vasti pascoli alpini e delle foreste ombreggianti, da qui potete godere di una splendida vista sul Gruppo del Tessa. 

Più avanti, ci fermeremo al parcheggio del piccolo passo tra Meltina e San Genesio

Abbracciato da uno stupendo paesaggio naturalistico sull'altipiano del Salto il comune di San Genesio si trova ad un'altitudine che varia da 760 e 1.300 m s.l.m  Noto come paradiso escursionistico e come località ideale per gli appassionati di cavalli, la fitta rete di sentieri escursionistici invita a numerose gite, passeggiate ed anche tour in mountain bike. In particolare il Salto è un'amata meta in tutte le stagioni dell'anno. Qui si trova il più grande prato di larici in Europa, e nelle vicinanze, a Cologna, troverete le suggestive piramidi di terra.

LUNEDI’ 19/7 Km.30

Al mattino, con calma su una strada che ha visto anche qui passare il giro d'Italia qualche anno fa, scendiamo ora lentamente su Bolzano, capoluogo dell’Alto Adige, godendo dall’alto il panorama delle montagne circostanti. Da questo balcone sulle Dolomiti avremo uno sguardo a 360 gradi, dalle Odle al Sasso Lungo e Piatto, Dallo Sciliar al Catinaccio, Dal Latemar alle Pale di San Martino fino ai Lagorai.

Parcheggio in uno spazio recintato con solo possibilità di carico acqua.  Pomeriggio libero a Bolzano; per chi non è mai venuto, è l'occasione per vistare pur accompagnati ma con mezzi pubblici il centro cittadino con il Duomo e il museo archeologico dove è conservata la famosa mummia Oetzi. Per tutti gli altri giornata a “bighellonare" per negozi e trattorie alla ricerca del souvenir più ambito.

MARTEDI’ 20/7

Con una navetta che ci verrà a prendere al nostro parcheggio, visitiamo Castel Roncolo, il maniero illustrato. ATTENZIONE: DAL PARCHEGGIO DOVE LASCIA LA NAVETTA, BISOGNA SALIRE PER CIRCA 10 MINUTI A PIEDI!

Castel Roncolo (Schloss Runkelstein) è soprattutto noto per il suo affascinante ciclo di affreschi, realizzato tra il 1388 ed il 1410, che conta tra i più ampi cicli di affreschi profani dell'età medievale. L'edificio fu costruito nel 1237 dai Signori di Vanga, e comprato nel 1385 dai fratelli Franz e Niklaus Vintler, una famiglia di mercanti ricchi di Bolzano. Per rappresentare il loro stato sociale, la famiglia Vintler fece decorare i vari locali del castello con affreschi di carattere profano. Inoltre lo ampliarono con strutture, che agevolavano in un certo qual modo la vita di chi ci viveva, p.e. servizi igienici ed una cisterna per raccogliere l'acqua. Nel 1390 fu costruita la "Casa d'Estate".

Verso la seconda metà del XV secolo, il castello passò nelle mani di Sigismondo detto "il danaroso". Da questo momento in poi, il castello cambiò varie volte proprietario. La polveriera situata al pianoterra del mastio (sud) esplose nel 1520 e danneggiò seriamente alcune parti del castello, come le mura di cinta ed il palazzo orientale, i quali però vennero rinnovati. Ma già nel 1672, a causa di un fulmine, scoppiò un ulteriore incendio che incenerì il palazzo occidentale. Purtroppo questa parte non venne più ristrutturata.

Dal XVIII secolo in poi, il castello non fu più abitato e cadde sempre più in rovina. Solo quando nel XIX secolo Josef von Görres riconobbe il grande valore artistico degli affreschi, il castello fu salvato. Lui richiamò l'attenzione di Ludovico I di Baviera, il quale ordinò architetti e pittori di corte a studiare le caratteristiche del maniero. Nel 1868 crollò una parte della parete settentrionale del castello, gran parte degli affreschi furono distrutti. Poco dopo, Giovanni Nepomuceno d'Asburgo-Lorena regalò il castello a Francesco Giuseppe I d'Austria, il quale lo cedette nel 1893 ai cittadini di Bolzano.

Siamo ora quasi al temine del nostro viaggio ma una bicchierata all’osteria del castello non può mancare. 

Nel primo pomeriggio andiamo a visitare la chiesa dell’abbazia benedettina Muri di Gries con il massiccio campanile e, a qualche centinaia di metri, se sarà possibile, la vecchia parrocchiale di Gries, quartiere che un tempo faceva comune a se.  Poicosa unica a noi concessa perché di norma le visite si limitano all’esterno e al negozio di vendita vini, accompagnati dal mastro cantiniere, saremo graditi ospiti per visitare la famosa e pluripremiata cantina vini del convento.

Il Convento Muri di Gries non ha una sola, ma molte storie. Fortificazione costruita dai Conti di Tirolo nel XII secolo, fu trasformato poi in castello, che l'ultima discendente della dinastia, la contessa Margherita Maulatsch, volle mantenere nel proprio patrimonio personale, dopo aver ceduto la contea agli Asburgo. Passato ai Duchi d'Austria, nel 1406 esso fu ceduto ai frati agostiniani, il cui convento con la Chiesa di Santa Maria in Augia (in der Au), risalente al 1165, era stato distrutto da un'alluvione. Fu saccheggiato dai contadini insorti nel 1525 e devastato durante le guerre napoleoniche. Soppresso nel 1806 dal governo bavarese sotto Napoleone, risorse nel 1845 quando l'Imperatore d'Austria lo donò ai padri Benedettini scacciati dal convento di Muri, in Svizzera. Il nucleo più antico è rappresentato dal castello costruito nel 1200 dai conti Morit - Greifenstein il cui mastio è adibito a torre campanaria della chiesa. In esso si trova una delle campane più pesanti dell'Alto Adige (5.026 kg).

Il cortile interno tradisce tuttora le sue origini civili, soprattutto nel possente mastio trasformato in campanile. La vecchia chiesetta e l'attigua cappella, ospitano oggi la prestigiosa Cantina Muri-Gries, con vini assai pregiati, fra cui capeggiano il Lagrein ed il Terlaner Weissburgunder. La chiesa abbaziale di Sant'Agostino è in stile barocco e fu costruita fra il 1769 ed il 1771. La scenografica facciata monumentale classicheggiante è opera di Antonio Giuseppe Sartori, architetto trentino. All'interno è riccamente ornata da affreschi (volta della navata e cupola) e da sette pale d'altare tutte eseguite dal noto pittore tirolese Martin Knoller. Il bellissimo chiostro conserva le esili colonne romaniche recuperate dalle rovine del convento di Augia. Nel 1788 fu costruita la chiesa abbaziale in splendido stile barocco. Nel XVIII secolo Gries era un borgo agricolo, staccato dalla città di Bolzano. Per questo motivo non fu distrutto durante la guerra per cui oggi rappresenta l'unico completo esempio di tardo barocco monumentale nella conca bolzanina. All'interno conserva il suo arredo originale: dagli affreschi alle pale d'altare, al pulpito, all'organo, alle statue ed alle cancellate.

Altare e pulpito sono opera dell'architetto bresciano Andrea Filippini. Sulle volte del coro, della navata e sulla cantoria dell'organo, affreschi di Martin Knoller, eseguiti tra il 1771 ed il 1773 con scene legate a Sant'Agostino, patrono dell'Ordine. Allo stesso artista si devono anche tutte le pale dei sei altari laterali (con Storie di Cristo), compiute tra il 1795 ed il 1801 e la pala dell'altare maggiore con l'Estasi di Sant'Agostino (1776).Poco a nord di piazza Gries sorge la Vecchia Parrocchiale di Gries, un edificio tardo gotico dei primi del 1400, che custodisce due eccezionali tesori artistici: l'altare di Michael Pacher (1471-75), un capolavoro d'arte gotica, annoverato fra gli altari lignei a scrigno e portelle meglio conservati della zona. il Crocefisso ligneo romanico del 1200 presumibilmente di provenienza estera, è considerato opera di straordinaria importanza artistica. L'area intorno alla quale sorge la chiesa è stata abitata sin dall'epoca romana e veniva denominata "Keller" o "Chellare" (cantina) per essere poi chiamata "Gries" ovvero sabbia. Fino al 1908 esisteva nei pressi della chiesa il maso vinicolo del vescovo di Frisinga in Baviera.

Anche la giornata di martedì si avvia alla fine così come il nostro tour tra le valli delle mele. Per chi parte già in serata o anche il giorno successivo, ricordiamo la possibilità di carico e scarico gratuito al punto comunale in via Maso della Pieve vicino al cimitero. GPS N 46° 35' 27.40" - E 11° 31' 28.79".

 

AVVERTENZE: L’ottanta percento del giro qui proposto, si effettua sopra i 1000 metri e oltre. Anche se siamo in estate, la temperatura di notte scende notevolmente soprattutto se il tempo, che in montagna è molto variabile, ci regala sereno di giorno che equivale a…. più freddo di notte. Visto che, volendo, abbiamo alcune passeggiate da fare a monte delle cabinovie che prenderemo, è opportuno dotarsi di scarpe adatte (sconsigliate sempre quelle da ginnastica) per non rischiare cadute e storte! Bastoncini trekking sempre consigliati!. Per chi ha fatto le vaccinazioni o il tampone da poco, portasi appresso le dichiarazioni cartacee o su cellulare. Non è richiesto dove andremo salvo ovviamente le mascherine, meglio se FP2.Il tour è stato programmato e fatta la ricognizione in periodo di pandemia e tempi successivi con aperture ancora in forse. Il programma quindi, pur mantenendo le giornate indicate, potrebbe subire alcune piccole variazioni invertendo le date delle visite o limitando alcuni spostamenti.

 

 

 

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